Le Jardin all’Hotel de Russie: un’elegia del gusto tra storia, giardino segreto e sapori d’autore nel cuore di Roma
Nel cuore di Roma, dove Piazza del Popolo incontra l’arte e la luce si fa dorata tra le architetture neoclassiche, sorge uno dei luoghi più iconici e incantati dell’ospitalità internazionale: l’Hotel de Russie. Un rifugio senza tempo firmato Rocco Forte Hotels, amato da artisti, intellettuali e viaggiatori illustri, da Picasso a Stravinskij, dove la bellezza si fa discreta e la storia convive con l’eccellenza contemporanea.
Un palazzo tra le epoche: l’Hotel de Russie
Voluto nel XIX secolo dal celebre architetto Giuseppe Valadier, il complesso architettonico dell’Hotel de Russie nasce tra il palazzo dei Torlonia e il giardino segreto che ancora oggi ne è l’anima più preziosa. Trasformato in hotel già nell’Ottocento, diventa sin da subito meta dell’élite europea. Nel 2000, la visione raffinata di Sir Rocco Forte restituisce all’edificio la sua magnificenza: oggi l’hotel celebra i suoi 25 anni sotto la prestigiosa insegna della collezione, con 120 camere e suite in cui la classicità romana si fonde con il design contemporaneo firmato Olga Polizzi. Le suite affacciate sul giardino, le pareti dai toni cipria e crema, le boiserie, le opere d’arte e i tocchi déco raccontano un lusso sobrio, internazionale, dove ogni dettaglio è pensato per coccolare, sedurre, ispirare. Ma è nel giardino, vero protagonista poetico della struttura, che l’esperienza del de Russie si fa unica.








Il Giardino Segreto: natura, arte e architettura
Progettato anch’esso da Valadier, il giardino è un esempio raro e meravigliosamente conservato di parco ottocentesco romano. Articolato su diverse terrazze, abbracciato da piante secolari, balaustre, grotte di rocaille e statue antiche, si snoda come un palcoscenico naturale, dove acqua e pietra dialogano con la vegetazione. È qui, tra ninfei e vialetti profumati, che si inserisce Le Jardin, il ristorante gourmet dell’hotel, uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi dove cenare a Roma.


Le Jardin: la cucina come arte e racconto
Firmato dallo chef creativo Fulvio Pierangelini – leggenda della gastronomia italiana, definito il “sussurratore del gusto” – e guidato in cucina dall’Executive Chef Alessandro Buffolino, Le Jardin de Russie incarna una visione luminosa e gentile della cucina italiana: ingredienti locali, stagionalità assoluta, eleganza nella semplicità, profondità nei sapori. Il menù è un omaggio vivente al Mediterraneo e alla tradizione italiana, riletto con delicatezza, precisione tecnica e spirito contemporaneo. Una cucina che accarezza l’anima e soddisfa i sensi, immersa nella cornice impareggiabile del giardino.
L’esperienza gastronomica: piatti, profumi, colori
A Le Jardin ogni piatto è un frammento di paesaggio, un racconto del territorio che attraversa l’Italia da nord a sud e si ferma nel cuore verde del giardino segreto. La carta firmata da Fulvio Pierangelini e interpretata con maestria dallo chef resident Alessandro Buffolino segue il ritmo delle stagioni, valorizzando la freschezza e la purezza degli ingredienti, in un perfetto equilibrio tra ricercatezza e accessibilità. I sapori si costruiscono per sottrazione, mai per eccesso, e ogni preparazione si distingue per nitidezza, autenticità e raffinatezza visiva.




Gli Antipasti: freschezza vegetale e guizzi marini
L’ouverture è affidata a una selezione di antipasti che parlano la lingua della leggerezza e della freschezza. L’Insalata Le Jardin è una dichiarazione di intenti: cuore di lattuga croccante abbracciato da pesca tabacchiera matura e una salsa alle mandorle che avvolge il palato come una carezza. La burrata con pomodori colorati e crema di avocado celebra l’estate italiana in un gioco di morbidezze e acidità calibrate. Tra i piatti di mare, emerge l’aragosta alla catalana, sontuosa e delicata, accompagnata da cipolla rossa marinata, sedano croccante e pomodorini: un classico mediterraneo interpretato con misura ed eleganza. La ricciola cruda con pesto di Pantelleria è un omaggio all’isola e ai suoi contrasti aromatici – capperi, olive nere, origano – che qui si fondono in una marinatura sapiente. La tempura di calamari, gambero e fiore di zucchina aggiunge una nota croccante al percorso: impanatura aerea, frittura asciutta, sentori iodati che incontrano l’ortaggio in fiore. Non manca la tartare di Fassona piemontese con maionese alla senape, un piatto apparentemente classico che conquista con la qualità della carne e la persistenza sapida della salsa.
Le Paste e le Zuppe: la nobiltà del semplice
Il cuore della proposta gastronomica pulsa nelle paste, protagoniste assolute della cultura culinaria italiana. I ravioli cacio e pepe sono un’esplosione di romanità gentile: la pasta sottile avvolge un ripieno cremoso che bilancia il pepe con una sapidità rotonda. Gli spaghetti al pomodoro fresco e basilicocelebrano la semplicità assoluta: pomodoro dolce e acido al punto giusto, basilico appena colto, pasta al dente. La lasagnetta al ragù tradizionale è un richiamo alla memoria domestica, ma con struttura e impiattamento da alta cucina. Inaspettata e sorprendente è la zuppa fredda di pomodoro e anguria, che gioca con la dolcezza della frutta e l’acidità del vegetale, servita come entrée estiva dall’effetto rinvigorente. Il risotto allo zafferano con pesto di pomodoro è cromaticamente vibrante e aromaticamente intenso, un piatto che incanta lo sguardo prima ancora del gusto. Le linguine alle vongolerappresentano la quintessenza della costa italiana: sapide, succose, completate da un filo d’olio evo e un tocco di prezzemolo.
I Secondi: limpidezza, materia e stile
La cucina di Pierangelini si fa massima nei secondi piatti, dove la materia prima è lasciata libera di esprimersi in tutta la sua verità. La Parmigiana Le Jardin, costruita con melanzane sottili, pomodoro dolce e un equilibrio tra gratinatura e morbidezza, è poesia vegetale. Il polpo arrosto con patate e friggitelli esalta le consistenze: il tentacolo croccante fuori e tenerissimo all’interno si confronta con il dolce-amaro del peperone verde. Tra i piatti di mare spicca il branzino alla griglia con limone, rosmarino e fagiolini: un’ode alla semplicità profumata, all’estate italiana nel piatto. Più opulento ma equilibrato è il rombo con scarola e tartufo di stagione, dove l’amaro della scarola incontra l’intensità terrosa del tartufo, componendo un piatto da grande ristorante. La carne si esprime con la milanese di pollo ruspante accompagnata da cicoria ripassata e salsa piccante, il vitello alla saltimbocca che omaggia la Roma classica, il filetto di manzo alla griglia con salsa al pepe e bietole, e le rollatine d’agnello con caponata di melanzane, piatto ricco di memorie siciliane.










Contorni e dettagli d’autore
I contorni sono tutt’altro che marginali: verdure grigliate De Russie, insalata di pomodori antichi, patate all’olio extravergine, caponata di melanzane, cicoria saltata, bietole e friggitelli al balsamico compongono una tavolozza vegetale capace di dialogare con tutti i piatti principali.
I Dessert: dolcezze firmate, profumi d’orto
Il finale è un viaggio tra tradizione, tecnica e golosità. La torta fondente al cioccolato con gelato alla vaniglia è intensa ma armonica; il parfait al torronecon salsa calda al cioccolato è strutturato e vellutato. Il tiramisù Le Jardin omaggia la classicità italiana con un twist leggero e arioso, mentre il babà con panna montata, fragole e gelato alla vaniglia è un tributo napoletano rivisitato in chiave fine dining. Da non perdere la crostata al limone con meringa alle mandorle e gelato alla menta, sorprendente e rinfrescante. Per i più indecisi, la “Sweet Selection” – con cannolo, crème brûlée e crêpes agli agrumi – offre un assaggio di tutto. La carta si chiude con una selezione di sorbetti e gelati artigianali che rispecchiano le stagioni del giardino: fichi, menta romana, limone di Amalfi, fragoline.
Il dolce epilogo
I dessert sono una sinfonia che chiude il concerto. La torta fondente con gelato alla vaniglia, il parfait al torrone con salsa al cioccolato, il tiramisù della casa, il babà con panna, fragole e vaniglia. La crostata al limone con meringa e gelato alla menta è una fresca deviazione dall’ordinario, mentre la selezione “Sweet Selection” – cannolo, crème brûlée e crêpes agli agrumi – è un omaggio al piacere senza tempo. Sorbetti e gelati artigianali richiamano i profumi del giardino stesso: basilico, frutti rossi, limone.

Drink, vini e atmosfere da film
Ad accompagnare ogni piatto, una carta dei vini ricca e ragionata, con etichette italiane ed europee selezionate per esaltare i sapori della cucina. Per un aperitivo o un dopocena, la scelta si sposta tra il leggendario Bar Stravinskij, dove mixology e charme si incontrano, e il nuovo Acquazzurra Bar, lounge chic con vista sui profili romani e cocktail ispirati ai profumi botanici del giardino.
Dove il lusso incontra la quiete
All’Hotel de Russie, ogni esperienza – dalla colazione sul giardino ai trattamenti nella spa, dal soggiorno in suite alla cena al Le Jardin – è pensata per essere esclusiva e insieme intima. È il lusso che non ostenta ma incanta. È il piacere del tempo lento, della bellezza che respira, della cucina che racconta. Perché Roma ha mille volti, ma solo uno in cui l’eleganza si fonde con la natura, il gusto con l’arte, la storia con il presente: quello dell’Hotel de Russie e del suo straordinario Le Jardin.